
Il grido solitario di un falco
rimbomba nel mio cuore
risvegliando dolorosa
l’assenza della tua voce
l'arte del riciclo creativo
A volte le idee si fissano in parole guidate da un ritmo.
Chiamarle poesie è esagerato, preferisco definirle versi
15esimo giorno di autoisolamento ad Emarése, la nostalgia delle persone inizia a farsi strada
Il grido solitario di un falco
rimbomba nel mio cuore
risvegliando dolorosa
l’assenza della tua voce
Ci sono giorni in cui ti sembra di vivere dentro un romanzo di Le Carré, quando la solitudine è un quadro anonimo su una parete spoglia.
I pensieri si rincorrono nella testa,
cercando uno specchio su cui prendere forma.
Che senso ha, una voce che parla a se stessa?
Una birra solitaria a conclusione di una giornata impegnativa presso il birrificio di Aosta (se passate andateci, indicazioni qui).
Alla fine, anche un cartello dietro la cassa può rischiarati la serata…
#maiunagioia
Una terzina nostalgica
Vuote mattine mi ricordano
l’alba di un tuo sorriso.
Ed un po’ muoio anch’io
C’è una cresta sottile dove amo camminare: è il confine che separa l’essere solo ed il sentirsi solo.
Mentre girovago con i miei pensieri, mi piace il senso di libertà che è figlio di questa mia solitudine.
Eppure temo che, a forza di tenerli solo per me, tutti quei pensieri, quelle sensazioni, inaridiscano.
Negli anni sono diventato molto selettivo nella scelta di chi desidero avere accanto in qualsiasi momento della mia vita.
E verrà il giorno in cui sarà troppo tardi per tornare indietro, e scoprirò di stare errando nel deserto.
Ad Aosta per fare assistenza ad un amico durante la EdilecoRun 24, ho colto l’attimo dove Natura ed Uomo parlano lo stesso linguaggio
Ha una sua logica, ed è anche un ottimo punto di vista per giudicare il mio correre
#poesiametropolitana
Eppure avrei diritto ad un po’ di amore.
Un amore sereno, fatto di silenziosi sorrisi, di carezze e di presenze.
Un amore che non sia battaglia ma pace.
Che non sia ricerca ma unione.
Che non sia tensione ma calore.
Avrei diritto ad un po’ di amore.
Senza spiegazioni, senza domande.
Un amore che scorra quieto e naturale, come un torrente di montagna che, senza apparente sforzo e senza deviazioni, scenda verso valle, verso il fiume grande, verso il mare.
Un amore senza stilettate, senza ansie, senza pensieri cupi che ti tengono sveglio alla notte.
Un amore semplice.
Senza iperboli, senza complicazioni, senza tremori.
Che non abbia bisogno di parole perché si racconta nei gesti e non trasforma il silenzio in arma, in ricatto, in veleno.
Eppure, avrei diritto ad un po’ di amore.
Sono vivo
Nonostante tutto, sono vivo.
E da questo devo ripartire
Verrà la neve
a silenziare il dolore
a portarmi il sonno
che mi rinfranchi l’anima
Ho costruito un futuro
pensando a noi
Ma non l’hai condiviso
Io volevo una relazione stabile
una persona con cui dividere la vita
Tu volevi una storia
una persona che ti scaldasse il cuore
nei pochi momenti liberi della tua vita
L’amore rende ciechi
Tu forse hai cercato di dirmelo
io forse non ho mai voluto capire
Non ci sono colpe
se un fiore non diventa frutto
Tu ti godi il suo profumo
A me manca il suo succo