Mentre corro nel bosco
d’inverno,
sentire il suono di una foglia che cade.
E l’anima si trasforma in vapore
per mescolarsi al fiato,
in controluce.
Echi di passi sulla ghiaia più sopra
creano contatti che durano un’istante.
Sfiorarsi, spiarsi, capirsi
così lontani, così vicini.
Accarezzi il mosaico di pietre
che scintilla bagnato dalla notte
e riflette i freddi raggi del sole.
Così ti perdi nella poesia del gesto
che si ripete nella potenza muscolare
e si fa musica al ritmo del cuore.
Quanto lontano può portarti un altro mille
se la ripetuta si sublima nel viaggiare.