La fornace

Adesso che ho ripreso a correre con regolarità (inserendo anche lavori specifici e non solamente correndo un’oretta con gli amici di quando in quando) ho riscoperto uno degli aspetti del running che mi ha appassionato di più.

C’è un meccanismo diabolico che riempie le pagine dei giornali e i post su FaceBook.
E’ amato da pochi e profondamente odiato dalla stragrande maggioranza degli umani.
Sovraintende e regola il rapporto tra carburante a disposizione e carburante messo a deposito…

Insomma, sto parlando del metabolismo.

Chi è senza peccato scagli la prima pietra.
Appena la bilancia ci sbatte in faccia l’evidenza (e per chi non usa l’odioso strumento, saranno i jeans a fungere da ambasciatore), iniziamo subito ad inanellare una serie di motivazioni standard.
I più grezzi diranno “Ho le ossa grosse”, ma quelli più preparati si giustificheranno incolpando il padre di tutte le adipi “Ho il metabolismo rallentato”, o la variante per i diversamente giovani “con l’età il metabolismo rallenta”

t-shirt buffe
L’ossessione dei runners per il cibo è evidente anche dalle magliette che indossano…

L’attività fisica regolare rimette in moto questo meccanismo, che – in soldoni – è piuttosto semplice.
Il corpo si trova di fronte ad un bivio.
Se ci considera pigri, se non ritiene che dobbiamo avere energia sempre a disposizione, si crea delle scorte e trasforma quello che mangiamo in grassi.
Se invece sa che bruciamo regolarmente parecchio, tiene l’energia a disposizione e brucia la maggior parte di quello che mangiamo.

Ovviamente non basta passeggiare con il cane per 30 minuti al giorno, bisogna camminare veloci, fino a quando il respiro è corto.
Oppure correre.

La corsa ci trasforma in fornaci dove tutto ciò che mangiamo diventa energia.
Il bello è che più si mangia e meno si ingrassa.
Se prima bisognava far attenzione al piatto di pasta alla sera, adesso è l’opposto bisogna ricordarsi di mangiare di tutto.
Carboidrati, proteine, grassi.

t-shirt buffe
Ovviamente per cibo si intende ogni nutriente solido e LIQUIDO

Il mio non è un incitamento a strafogarsi di cibo ma un sospiro di sollievo per essermi liberato dalla costante preoccupazione di limitarmi.

Ovviamente c’è il rovescio della medaglia.
Il metabolismo attivo funziona e continua a funzionare anche quando smettiamo di correre.
Ma solo per un po’…

Dopo qualche settimana si placherà e a noi rimarrà solo la sensazione di poter mangiare qualunque cosa.
E gli effetti appariranno immediatamente attorno al girovita.

Ma per adesso sfrutto il momento.
E visto che è quasi mezzogiorno mentre scrivo queste poche righe… buon pranzo a tutti!

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