La scrittura

Quasi una giustificazione per il mio prolungato silenzio. Ma scrivere, per me, è un atto naturale: se mi sforzo di farlo diventa rigido, formale, imbalsamato

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Io scrivo poco di fantasia, preferisco raccontare la cronaca della mia umanità.
Le piccole cose che faccio e in cui gli altri si specchiano e si riconoscono.

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Allora in questi momenti faticosi di isolamento, quando i giorni passano uguali come i grani di un rosario, mi è difficile pubblicare qualcosa.

Mi aiuta leggere, dove inseguo i voli di altri scrittori.
Mi aiuta guardare le vecchie foto e rinverdire i ricordi.
Mi aiuta pizzicare le corde della chitarra e ritrovare i suoni amici.

E poi mi affido all’abbraccio della natura, mi perdo nei suoi ritmi.
Curo le piante, ridisegno il giardino, spio l’orto.

Mi dedico alla manutenzione delle relazioni.
Telefono e scrivo, ritrovando amici lontani ed esperienze passate.

Spero di caricare le batterie per essere pronto a ripartire.
Perché l’energia emotiva non si ricicla: la si brucia e la si ricrea.

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