Il Manifesto delle Parole O_stili (o per esteso il Manifesto della comunicazione non ostile) è un progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza delle parole ideato e portato avanti da Rosy Russo e dall’Associazione no profit Parole O_Stili.
Il gioco di parole tra “parole ostili” e “parole o stili” è reso ancora più evidente dall’hashtag #StileComune che pone l’accento sulla parola “stile” di cui sentiamo tanto la mancanza nella comunicazione di questi tempi.
Prendetevi il tempo di andare a visitare il loro sito (www.paroleostili.it) e scoprirete molte cose interessanti.
Come lo hanno declinato per lo sport, per la politica, per le aziende; come e quanto è stato appoggiato a tutti i livelli; ma soprattutto come lo portano avanti nelle scuole, perché lo scopo primo è quello di educare le generazioni future ad un uso corretto (nella duplice accezione di esente da errori e di conforme alle regole sociali).
Il Manifesto è un decalogo di dieci semplici regole che trovate qui sotto.
L’importanza che i ragazzi siano consapevoli di queste regole, non rende meno necessario che anche noi adulti ci adeguiamo ad esse.
Personalmente le condivido e cerco di viverle quotidianamente.
Così, desiderando dare un mio contributo, avevo pensato di commentarle una ad una. Ma ben presto mi sono reso conto che non hanno bisogno di commenti, si spiegano benissimo da sole.
Pertanto ho deciso di scrivere 10 brevi racconti, uno per regola, che ho pubblicato sul blog a cadenza regolare; e qui li trovate collegati.
Manifesto della comunicazione non ostile
- Virtuale è reale
Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona. - Si è ciò che si comunica
Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano. - Le parole danno forma al pensiero
Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso. - Prima di parlare bisogna ascoltare
Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura. - Le parole sono un ponte
Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri. - Le parole hanno conseguenze
So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi. - Condividere è una responsabilità
Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi. - Le idee si possono discutere
Le persone si devono rispettareNon trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare. - Gli insulti non sono argomenti
Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi. - Anche il silenzio comunica
Quando la scelta migliore è tacere, taccio.