In visita ai miei genitori che stanno passando qualche giorno nelle montagne friulane, ho trovato – ancora in uso nel bagnetto a me assegnato – un reperto storico: l’asciugamano premio della prima 24 x 1 ora cui ho partecipato in vita mia.
Un balzo indietro nel tempo!
Non ricordo bene che anno fosse, probabilmente i primi anni Ottanta. All’epoca praticavo il triathlon e la corsa, come per buona parte della mia vita, era una sana abitudine.
Un compagno di squadra mi ha invitato a partecipare a questa gara che si teneva allo stadio ed era organizzata dai mitici “Amici del Tram de Opcina”.
Regole semplici: facevi parte di un team di 24 persone che si alternavano per un’ora in pista coprendo la maggior distanza possibile.
A me sarebbe toccato il turno dalle 3 alle 4 del mattino.
Ero giovane, ero pieno di energia, era estate… come dire di no?
Così cenai a casa e mi misi a guardare un po’ di televisione per ingannare l’attesa.
La serata era afosa e colsi come un segnale positivo l’aumentare del vento.
Verso l’una di notte, afferrai la borsa e salii in macchina in direzione stadio.
Il cielo era uno spettacolo di nubi gonfie di pioggia, i fulmini lo solcavano e i brontolii lontani dei tuoni non promettevano nulla di buono.
Le prime gocce iniziarono a cadere mentre mi stavo cambiando.
Pantaloncini e canotta, decisi di saltare il riscaldamento e rimasi al coperto fino all’ultimo.
Come dicevo, all’epoca mi dilettavo di triathlon, ed in effetti più che correre sul tartan dovetti nuotare.
Ma ricordo ancora l’inebriante sensazione della pioggia che mi scrosciava addosso e di come io, a bocca aperta, bevessi acqua e sudore.
Non ho ricordi di quanti chilometri feci. Di certo non molti.
Ma ero felice.
Quando, al termine della prova, mi regalarono l’asciugamano come premio mi sembrò un segno del destino. Lo misi attorno al collo e tornai a casa a dormire.
Adesso è uno straccetto, logorato e stinto dal tempo.
Ma è riuscito a regalarmi il dolce ricordo di una nottata diversa… e mai (allora) avrei pensato di correre una maratona, di affrontare le ultra, o di scrivere di corsa.
Gli scherzi della vita!