Un titolo così fa venire in mente una mano di poker, ma in realtà ieri, mentre lavoravo in giardino, mi è venuto in mente questo strano parallelo. In effetti c’è una cosa che hanno in comune…
L’autunno incalza e porta con se tutta una serie di piccoli lavori che vanno fatti. Dalla pulizia delle foglie che cadono regolari sul terreno, alla preparazione dell’orto per l’inverno (quest’anno mi sono preso tardi e non ho piantato cavoli e verze).
Così approfittando della bella giornata di sole, mi sono dedicato al pezzo di terra che ho davanti a casa (che sto trasformando un po’ alla volta in un giardino).
Ho tagliato i rami secchi, ho pulito le aiuole, ho strappato le erbacce.
Un giardino richiede una cura costante. Ed è pensando a questo che mi è venuto in mente il parallelo con i rapporti umani.
I rapporti che abbiamo con le altre persone sono come le piante, hanno bisogno di cura costante nel tempo.
Ho così voluto fare un gioco, provare a creare i paragoni tra piante e persone.
Iniziando dal più semplice: i parenti.
I parenti sono come gli alberi: la maggior parte sono già lì quando acquisti il terreno. Devi solo trattarli bene, bagnarli di quando in quando e, una volta all’anno potarli. Lo stesso vale per i componenti della tua famiglia, genitori in primis. Qualche telefonata ed un paio di visite e sei a posto.
Il vincolo di parentela è forte, sopravvive anche alla disattenzione. Così al pranzo di natale magari si lasceranno scappare un “non ti fai sentire mai” ma poi ti abbracceranno e tutto sarà dimenticato.
Gli amici sono difficili da catalogare, perché ce ne sono di tanti tipi.
Ma volendo fare di tutta l’erba un fascio (e mai come in questo caso il modo di dire è azzeccato) gli amici sono come le piante da appartamento.
Ci sono i cactus, che te ne puoi anche dimenticare ma che non muoiono mai. Amici da una vita, che quando li vedi è come se li avessi visti la settimana prima. Con loro basta davvero una telefonata (meglio se seguita da una birra insieme) all’anno e quell’amicizia non muore mai.
Ci sono i ficus benjamin, che resistono a qualunque condizione, ma che richiedono comunque attenzione regolare e una bella sessione di pulizia potatura a primavera ed autunno. Sono gli amici con cui ti vedi spesso e quando non ti vedi li chiami perché ti manca qualcosa.
Infine ci sono i gerani del balcone. Li curi amorevolmente e quelli ti riempiono la casa di colore. Da aprile a novembre crescono rigogliosi, ma tu devi accudirli un giorno sì ed uno no. Bagnarli e rimuovere i fiori secchi per averli sempre splendenti.
Sono gli amici speciali, chiedono tanto e ti restituiscono tantissimo. Sono forti e resistono a lungo anche se non li bagni, se li trascuri, ma basta rinnovare l’attenzione e quelli rifioriscono anche dopo l’inverno più freddo.
E l’amore?
A cosa vogliamo paragonare il rapporto di coppia?
Ahimé, in questo campo non sono un grande esperto.
Credo che l’amore sia come un fiore che ti viene donato.
Se sei fortunato ti capita un fiore forte, magari proprio un geranio, devi averne cura, ma sopravvive a mille prove.
In altri casi ti capita un’orchidea, bellissima e difficilissima da curare.
I rapporti umani hanno bisogno di cura ed attenzioni.
Dobbiamo aspettarcele e dobbiamo offrirle.
E la cosa curiosa è che se non doniamo queste attenzioni, non si secca solo l’amicizia o l’amore, ci inaridiamo anche noi…