Premessa importante per tutti i miei amici corridori: questo non è un post sulla corsa, o perlomeno non in senso stretto.
Fino a qualche anno fa, correre per me significava anche gareggiare.
Non era lo scopo principale, non sono mai stato un atleta di punta, ma la gara era un modo concreto per verificare il mio livello.
Provavo a chiudere una maratona entro un certo tempo o arrivare in fondo ad una ultramaratona o ad un ultra trail.
Per raggiungere gli obbiettivi che mi ero prefissato sapevo che l’unica strada era quella di allenarmi seriamente.
In una parola essere rigoroso nel rispettare una tabella di lavori.
Oggi parlo di tutto questo perché mi sono convinto che io debba applicare lo stesso rigore nella mia vita in questi tempi di isolamento forzato.
Il corona virus ci spaventa.
Se non temiamo per noi stessi, temiamo per i nostri figli o i nostri genitori.
La vita come la conoscevamo fino alla fine di febbraio non esiste più.
Non possiamo più andare a bere un caffé, comprare un libro, tagliarci i capelli.
Mancano i rapporti sociali, il cazzeggio con i colleghi alla macchinetta del caffé, la pizza del giovedì sera tornando da Milano, l’aperitivo con gli amici, il corso di scialpinismo e via dicendo.
Mancano le strette di mano, le carezze, gli abbracci.
Per evitare il diffondorsi del Covid 19 l’unica strategia è evitare i contatti umani. Ma noi uomini siamo geneticamente disegnati per tessere rapporti con i nostri simili.
Il virus ci colpisce nel profondo della nostra essenza.
Allora, esattamente come quando dovevo affrontare una gara su una distanza che non avevo mai percorso, ho deciso di fare due cose.
La prima è creare un rigoroso e metodico programma di avvicinamento al traguardo.
La seconda è quella di spezzare il percorso in micro obbiettivi.
Ovviamente l’allenamento in senso stretto non si applica. Ma rimangono le regole generali dell’allenamento.
#01. Mangiare bene: evitare eccessi e sostanze inutili (alcol e dolci extra); mangiare senza alzarsi gonfi da tavola; rispettare la piramide inversa (colazione abbondante, pranzo regolare, cena leggera).
#02. Non rimandare: fare oggi tutto quello che c’era in programma di fare.
#03. Curare i dettagli: ogni cosa deve essere fatta cercando di farla nel miglior modo possibile.
#04. Rispettare le regole: in questo caso mi sono imposto di scrivere regolarmente sul blog, di informarmi senza subire l’ondata dei media, di telefonare regolarmente ai miei vecchi (in modo da tranquillizzarli) e ai miei figli (per essere tranquillizzato), di contribuire come posso ad informare senza generare panico o rabbia.
Il vecchio trucco dei micro-traguardi o traguardi intermedi non ha quasi bisogno di spiegazioni.
Un traguardo lontano o, come nel nostro caso, un traguardo che non sappiamo quanto lontano sia, ci blocca.
Molto meglio operare per micro obbiettivi.
Il mio primo obbiettivo è il prossimo weekend quando ho in programma di finire un lavoro in giardino.
Poi c’è il 4 aprile, data in cui sapremo come evolverà il periodo di isolamento.
Ed in base a come arriviamo a quella data ci saranno altri possibili obbiettivi, non temporali ma di risultato (e questi per il momento sono ancora top secret).