Ci sono giorni in cui ti alzi inverso.
Giorni in cui non hai voglia di lasciar correre.
Giorni in cui l’ennesimo commento gratuito ti fa mettere alla tastiera e scrivere di due specifiche tipologie di persone.
Sempre più spesso mi sento oppresso, schiacciato tra due categorie di persone: i tele spettatori e i lombrichi.
I tele spettatori, come dice l’etimo del sostantivo, sono coloro che osservano da lontano.
Sono coloro che non vivono calati nella realtà, ma sono convinti – proprio per la loro distanza dagli eventi – di essere in grado di dare giudizi ragionati e precisi su qualsiasi argomento.
Non a caso lo stesso sostantivo descrive anche i fruitori della magica scatola che invade ogni salotto (e cucina e camera da letto) d’Italia. E non a caso i tele spettatori si sono lasciati convincere che la realtà è quella che vedono nella loro scatola magica.
Così ai telegiornali (che già sono solo un racconto della realtà) si è sostituita Striscia la notizia, ai programmi d’inchiesta giornalistica si sono sostituite Le Iene e via dicendo…
Sempre più spesso si confonde la vita vera con i telefilm o, ancora peggio, con la pubblicità.
E i tele spettatori, impugnando il loro telecomando, sputano sentenze e cambiano canale…
I lombrichi, invece, mutuano il loro nome da quei simpatici anellidi che vivono nel terreno, scavano buche per mangiare la terra, digerirne la parte organica ed espellerla. Sono ermafroditi: quando incontrano un altro esemplare si riproducono… e sono persino in grado (se tagliati a metà) di ricostruire la parte mancante.
Per analogia, i lombrichi di cui parlo io vivono completamente immersi nella realtà quotidiana: di essa si nutrono, la digeriscono e la riespellono trasformata (spesso impoverita).
Anch’essi si credono profondi conoscitori della realtà, ma come gli anellidi ne conoscono una parte minima: quella in cui vivono immersi.
Sono talmente presi dal loro ambiente che non alzano mai la testa, sono autosufficienti al punto da non aver bisogno di una compagna ne’ tanto meno di un amico. Procedono scavando e triturando, invasati nel loro compito, aggirando gli ostacoli, senza conoscere sosta.
Se per caso gli chiedete un parere vi proietteranno nel loro sistema ed emetteranno una sentenza secca e priva di dubbio, perfettamente in linea con il loro piccolo mondo personale.
Li avete riconosciuti? Vi siete riconosciuti?
Tra i due estremi scorre in piena il fiume della vita.
Oggi come oggi, amo cavalcare gli aquiloni e farmi trasportare in alto dai sogni.
Prima o poi cadrò (com’è già successo molte volte) e magari troverò la forza di ripartire.
Ma resterò sordo alle prediche dei tele spettatori e ai mugugni dei lombrichi…