C’è da dire che Jonathan Safran Foer è un autore che amo, ho letto tutti i suoi libri e mi sono sempre divertito.
Forse quello che avevo iniziato con meno entusiasmo era “Se niente importa” in cui promuove la scelta vegetariana. Temevo di scoprirlo scontato, almeno per me che sono vegetariano da oltre 30 anni, ma alla fine lo avevo apprezzato.
Così giovedì sera ho iniziato questo nuovo saggio di Foer dedicato alla crisi climatica mondiale. E mi ci sono subito appassionato.
Il suo linguaggio semplice e la sensazione che l’autore si sia documentato coscienziosamente rendono questo libro un caposaldo per comprendere l’entità del problema.
La soluzione cui Foer accenna fin dal titolo (Possiamo salvare il mondo prima di cena) è un gioco di parole. Gli allevamenti intensivi di animali ad uso alimentare sono una delle principali cause della crisi climatica, quindi noi stessi possiamo provare a porvi rimedio limitando l’assunzione di cibi ad origine animale almeno nei pasti giornalieri, lasciando aperta l’opzione non vegana per la cena.
Foer per primo ammette di non riuscire a portare avanti questa scelta. Anzi confessa di continuare a mangiare ogni tanto della carne. Ma con altrettanta onestà intellettuale spiega le sue ragioni, mostrando i pro e i contro.
Ovviamente se 100 persone diventano vegane il problema non si risolve. Qui è necessario far cambiare stile di vita all’intero pianeta (salvo zone povere, come India e Africa, dove la carne è una rarità) e questa è la vera sfida.
Alla fine non sono certo di esser stato convinto, ma mi ha appassionato il modo in cui ha argomentato il tema.
Alcune delle considerazioni generali valgono in assoluto, per ogni problema sociale, non solo per il clima.
Una lettura piacevole che mi ha fatto compagnia per un paio di sere. Un saggio che si legge quasi come un romanzo. Una tesi ben esposta ed interessante.
In fondo io non chiedo altro ad un buon libro.
Possiamo salvare il mondo prima di cena
Jonathan Safran Foer
Guanda Editore
18,00 euro