DISCLAIMER: tutto questo post non c’entra nulla con la corsa.
Mi chiedo se ancora c’è gente che ci casca, ma tanto vale raccontarlo anche qui, che possa servire a monito per altri.
Sto vendendo un impianto Dolby Surround (cambio casa e nella nuova non mi serve).
Valore 500 euro. Pubblico l’annuncio e quasi subito mi contatta via What’sApp un ragazzo della Costa d’Avorio, tale Didier, che in uno zoppicante italiano mi propone di acquistarlo.
E’ assolutamente credibile.
Cerca di ottenere uno sconto.
Mi chiede di cancellare l’annuncio in modo da evitare di essere paragonato quando lo rinvederà nel suo paese.
Mi dice che manderà lui il corriere a casa mia non appena avrò ricevuto i soldi.
Mi sembra tutto troppo semplice, ma procedo con la trattativa.
Stamattina va in banca e mi manda la contabile del bonifico.
E’ assolutamente credibile, con linguaggio burocratico e bei timbri ufficiali.
Mi ricontatta dicendomi che ha dovuto pagare 120 euro extra di tasse e che la Costa d’Avorio pretende che io faccia la stessa cosa, quindi mi ha mandato non 500 ma 620 euro per coprire la mia parte.
Mi chiede di fare il trasferimento immediato dei miei 120 euro per sbloccare il pagamento.
Appena uso il termine “truffa” immediatamente scompare da What’sApp.
Ha sbagliato.
Tasse per 240 euro su una transazione da 500 euro suonavano esagerate persino in Italia.
Il suo avermi proposto di chiudere l’affare appena mi fossero arrivati i soldi (senza che glielo chiedessi io) mi aveva insospettito.
Infine la sua foto del profilo (un bambino biondo stile pubblicità) mi aveva definitivamente fatto pensare ad un profilo falso.
La morale di questa storia?
Il mondo è davvero cambiato: adesso sono gli africani a pensare che noi europei abbiamo l’anello al naso.
Buona settimana!