Fare il vuoto

Per me è diventata una droga.

E’ iniziata con la voglia, forse la necessità, di andarmene da solo in montagna.
A cercare il silenzio.

Poi, con la scusa del trasloco, ho iniziato a vuotare la mia casa.
A cercare il necessario.

Adesso non riesco più a farne senza.

Parlo del vuoto.

cerimonia del te

Una storiella zen, racconta che un giovane discepolo andò dal maestro e gli disse “Sono ormai mesi che vivo al convento ma non ho ancora raggiunto l’illuminazione, puoi aiutarmi?”
Il maestro sorrise e gli chiese se volesse una tazza di té.
Così posò una ciotola davanti al giovane ed iniziò a versagli lentamente la bevanda ambrata.

Presto la ciotola fu piena, ma il maestro continuava a versare.
Il liquido arrivò al bordo ed iniziò a tracimare, ma il maestro continuava a versare.
Il discepolo, imbarazzato, gli disse “Maestro la tazza è piena, non ci sta più nulla”
E il maestro rispose: “E così è la tua anima. Prima di imparare una cosa nuova devi essere certo di aver creato lo spazio per essa dentro di te”

Adesso mi trovo nella fase in cui lo spazio c’è, ma al mattino i miei pensieri rimbombano in quel vuoto ed evocano nostalgie di persone, di sentimenti, di passioni.
Ho bisogno di iniziare ad imparare qualcosa di nuovo.
Altrimenti verrò risucchiato in tutto quel vuoto.