Acqua e riposo

Allenarsi per una maratona è un lavoro a tempo pieno.
Quattro volte alla settimana devi dedicare (tra viaggio, allenamento e doccia) almeno due ore e mezza alla corsa.
E parlo di un tapascione come me, non di chi lo fa semi-professionalmente.

Riuscire a ricavare tutto questo tempo dalle nostre settimane super impegnate, di per se, è già un esercizio complicato.
Aggiungete a questo che bisogna farlo rispettando i giorni di recupero e, ovviamente, trasferte di lavoro, meteo incompatibile, impegni familiari non procastinabili.

Non mi sto lamentando, sapevo a cosa andavo incontro.

Gli allenamenti proseguono.
Ieri un’ora di corsa lenta, oggi una dozzina di chilometri con variazioni di ritmo, e si procede così verso l’appuntamento clou: il lunghissimo di domenica.
E poi inizierà la discesa verso la maratona.
Tre settimane in cui finalizzeremo la preparazione e, consci di aver fatto il nostro dovere, ci prepareremo alla gara.

C’è un che di liberatorio in questa ultima fase.
Siamo entrati nella 23esima settimana.
La strada percorsa è molto di più di quella che manca.
Sono contento di come stanno andando le cose.

river

Adesso mi sto concentrando su due aspetti fondamentali: l’acqua e il riposo.

Durante il giorno, bevo più che posso.
L’acqua è fondamentale per tenere in forma il corpo.
Reintegro i liquidi persi in allenamento.
Mi aiuta a purificarmi, eliminando tossine e fibre in eccesso.
Mi fa sentire più vigile e attivo.

E poi il riposo.
Ho già scritto (qui) del fatto che cerco di dormire più a lungo.
Ma faccio anche attenzione a rispettare i carichi di lavoro assegnatimi (senza strafare) e rispettare le giornate di recupero.

Voglio arrivare al 5 novembre rilassato e riposato.

Oddio, riposato di certo.
Per rilassarmi, purtroppo, dovrei riuscire a smaltire i vari impegni.
Dedicare più tempo alla corsa che al resto…

Ma nel mio caso, come nella stragrande maggioranza dei maratoneti amatori, questo rimane un sogno.

La sindrome del treno che passa

Il coach continua a ripetere quanto sia importante la giornata di riposo.

Sostiene che dobbiamo dare al nostro corpo il tempo di adattarsi al carico cui lo sottoponiamo.
Quindi ci esorta a non fare, nei giorni dedicati al recupero, uscite di corsa con gli amici.
A non sostituire l’ora di corsa lenta con altri allenamenti.

Ed il coach ha sempre ragione…

Diciamo che ho deciso di prenderlo in parola e di ampliare un po’ il concetto di recupero.

Avevo notato che, un po’ per lo stress al lavoro, un po’ perché gli impegni “sociali” e quelli “casalinghi” mi riempivano le serate, negli ultimi due mesi avevo iniziato ad andare a dormire più tardi del solito.
Lo scorso weekend, però, sono andato in montagna e, grazie anche alla pace che quei luoghi mi ispirano, avevo finito con dormire 8 ore filate, notando poi al mattino come fossi più riposato.

Detto fatto.
Ho deciso di modificare il mio stile di vita e di dormire un po’ di più.

il runner e il sonno
Il runner e il sonno

A voi sembrerà normale, ma a me no. Io sono un drogato di partecipazioni.
Non nel senso che collezioni inviti a nozze degli amici, ma se qualcuno mi invita a fare qualcosa, o mi stimola a provare nuove esperienze, io non dico mai di no.

La chiamo la “sindrome del treno che passa”.
E’ come se avessi paura di perdere un’occasione.
Avete presente quel modo di dire “questo treno (o autobus) passa una volta sola”? Ecco è come se alla stazione dovessi salire su tutti i treni.

Razionalmente lo so che è sciocco.
I treni vanno scelti in base alla direzione in cui vanno.
Ma è più forte di me.
Mi piace essere aperto, sfruttare ogni momento.
Mi dico “Magari quel treno non andrà in un posto che mi interessa, ma chissà che persone interessanti posso incontrare!”

Questo ha funzionato piuttosto bene nel passato.
Ho fatto molte più cose di tanti altri coetanei.

Ma con l’età è venuta la consapevolezza che il Tempo è una moneta rara che dobbiamo investire con oculatezza.
Che, per restare nella metafora di prima, magari un treno “sbagliato” mi farà conoscere gente interessante, ma di certo mi obbliga a sprecare tempo per tornare sul mio cammino.

Così è cominciata ad arrivare la serenità nel fare le scelte.

Non spreco più serate con persone che non mi interessa frequentare.
Non spreco più tempo a tentare strade nuove ad occhi chiusi, ma faccio in modo, ad ogni bivio, di riflettere e di scegliere.

Non vivo più la scelta come “scartare una possibile buona opportunità” ma come fare un passo avanti verso la mia personale meta.

Abbiate pazienza, io sono così.
Devo spiegare con ragionamenti (spesso contorti) ogni mia singola azione.

Quello da cui sono partito, quello che volevo dire, è che da questa settimana ho raffinato la mia preparazione alla maratona.
Non solo faccio quattro sedute di allenamento alla settimana.
Non solo mangio con oculatezza.
Ma ho aggiunto due ore di sonno ad ogni mia notte.

L’unico Tempo sprecato è quello lasciato passare senza aver deciso prima come impiegarlo.
E dormire è un impiego valido tanto quanto allenarsi, leggere o lavorare.

Buona giornata!