Geloso io?

Sto scoprendo che sono sempre più geloso.
Ma non per amore.
Sono geloso dei miei spazi.
Dei luoghi e del Tempo che dedico alla riflessione.

Una volta accendevo la radio appena salito in macchina; spesso, anzi, la lasciavo accesa così che bastasse girare la chiave per sentire quelle chiacchiere di sottofondo.
Adesso la accendo solo quando c’è un programma che mi interessa e la spengo appena è finito.

Una volta non perdevo occasione per uscire in compagnia.
Adesso esco con qualcuno solo quando penso che ne valga la pena.

Sono cresciuto nella logica del fare più cose possibili, magari allo stesso tempo.
Ho raggiunto il culmine quando mi sono trasferito a Milano, la città che non si ferma mai.
Mi sono ubriacato dell’adrenalina che viene dall’essere sempre sotto pressione: nuove scadenze, nuovi obbiettivi, di più, di più, di più.

Anche correre, per me, aveva quel significato.
Allenarsi per migliorare il proprio crono, oppure per andare più lontano (la maratona, la 100k, la 100 miglia e ancora e ancora).

Ora non più.
Adesso rallento per godermi il paesaggio.
Faccio silenzio, per lasciar spazio ai pensieri.
Sto da solo, perché la mia compagnia non mi pesa.
Cancello gli impegni, invece di accumularli.

E corro per il piacere di farlo.
(Oltre che per dimagrire, per non avere il fiatone in salita, per non perdere tutti i benefici fisici che derivano dalla corsa).
Corro perché è un momento solo mio.

La contemplazione, che una volta era sinonimo di tempo buttato, è diventata una componente fondamentale della mia giornata.

Non sto parlando di esercizi mistici o di elevazione spirituale.
Mi limito ad assaporare i minuti; a rendermi conto di quello che faccio e perché.

Alla fine di ogni pausa di riflessione, mi sento più completo.
Alla fine di ogni corsa, ho le gambe pesanti ed il cuore leggero.

Come dicevo, da quando mi sono reso conto di questo mio modificato atteggiamento, sono diventato molto più geloso di questi spazi personali e li condivido sempre meno ed esclusivamente con alcune persone.

So che una mia amica mi prenderà in giro, dicendo che da sempre sa che sono uno snob.

Forse è vero.
Ma a prescindere da quello che dicono gli altri, credo che importi come mi sento io.

Ho intrapreso un viaggio verso la serenità.
E ho scoperto che da soli si viaggia più leggeri.