Bollenti spiriti

Ho passato lo scorso weekend nel mio buen retiro in Valle d’Aosta.
Sabato una bella gita alla Becca d’Aver, domenica a lavorare di piccone e ramazza in giardino.
Ovviamente ne ho approfittato per andare a correre il mattino presto.

C’è una sterrata che percorro sovente, un po’ perché è molto panoramica, un po’ perché è la cosa più simile ad un percorso pianeggiante e se voglio fare le ripetute è il posto migliore.
Così domenica mattina alle sette, in pantaloncini e maglietta, mi sono trovato ad andare avanti ed indietro.

Eresaz
La piana di Eresaz, uno dei miei posti preferiti dove passeggiare

Era fresco, probabilmente intorno ai 15 gradi. L’aria era frizzante e il sole, per quanto ormai già alto, non era ancora arrivato a bucare le fronde degli alberi.
Correvo con ben presente nella mente la sensazione di soffocare che aveva caratterizzato gli ultimi allenamenti nell’afa cittadina.

Io corro basandomi sulla fatica che faccio. Quindi so quanto sforzo occorre per tenere un certo ritmo.
Ma il cronometro ha continuato a dirmi che ero molto più veloce di quanto pensassi.

Sono tornato a casa felice: era tanto che non riuscivo a correre a quei ritmi con così poco sforzo.
Certo, l’allenamento inizia a dare i suoi frutti, ma dentro di me pensavo che probabilmente il motivo era un altro.

Tornato a Milano ho letto un po’ di articoli sulla corsa al caldo e ho deciso che invece che correre lunedì sera avrei corso martedì al mattino presto.

Detto fatto, ieri alle 5:45 sono uscito per una corsetta tranquilla sul mio percorso abituale, quello che da casa mi porta alla Montagnetta di San Siro e poi al parco di Trenno.
E ho trovato di nuovo quella sensazione di leggerezza che aveva caratterizzato l’allenamento di domenica. Sul cronometro ho tagliato 20″ al chilometro senza fare sforzi.

Il fattore caldo mi mette in ginocchio. Specialmente i primi caldi stagionali.
Se poi alla temperatura si accoppia l’umidità per me è come correre con uno zaino da dieci chili.

Ho così deciso di prediligere l’alba al tramonto.
La frescura della notte che finisce alla calura della giornata che si spegne.
I bollenti spiriti non sono per me, preferisco abbandonare il letto ed uscire a correre.