Lo confesso, il pensiero si era già affacciato un paio di volte alla mia mente, ma con nonchalance lo avevo ricacciato indietro, spingendolo nella zona inconscia.
Ma oggi lei, la serpe in seno, la traditrice che si nasconde sotto il mobiletto del bagno, prima mi ha sorriso seduttrice invitandomi su di lei e poi ha spiato sardonica le mie reazioni, quando ho letto il responso.
Bastarda di una bilancia!
Dopo settimane di alimentazione controllata e di attività fisica costante, il mio peso che era sceso dapprima rapidamente e poi con rassicurante continuità, ha smesso di calare.
Dagli 87 chili abbondanti di inizio anno ero sceso agli 83.5 di inizio giugno, ma da quel momento, etto più etto meno, sono rimasto costante.
Avevo già raccontato (qui) che sullo specchio del bagno ho incollato un foglietto dove segno ogni mattina il peso e che ho messo delle semplici regole sul cibo… ma a quanto pare non bastano più.
L’avevo intuito dai commenti degli amici con i quali sono tornato a correre.
“Beh Franz, a guardarti direi che era ora che tu riprendessi”
Maledetti. Manco fossero pelle ed ossa!
Arrancando alle loro spalle, con il sudore negli occhi, non riesco a non notare che anche le loro pance tendono il tessuto della maglietta… eppure vanno più veloci.
Poi ci sono gli amici non sportivi.
“Beato te che corri e puoi mangiare di tutto”
E mentre io finisco la pizza margherita con la birra, loro trangugiano la seconda porzione di pasta alla Norma e discutono cosa ordinare per secondo.
In Montagnetta o al campo sportivo, in pausa pranzo, ci sono quelli che odio di più.
I podisti che sudano felici a petto nudo, mentre io mi vergogno della mia ballonzolante adipe.
Devo perder peso!
Ci sono certe mattine in cui adotto delle tecniche diversive: provo ad ingannare la bilancia.
Mi peso prima di colazione e dopo essere andato in bagno.
Rifletto se è meglio farlo prima o dopo la doccia (“peserò più nudo e bagnato o in maglietta ma asciutto?”).
E quando esco a correre aspetto di bere per poter vedere la bilancia fermarsi un chilo e mezzo abbondante sotto il peso solito…
Ma sono tutti trucchetti che non portano da nessuna parte.
Prendo sempre in giro i ciclisti che quando comprano la bicicletta scelgono il manubrio in carbonio perché pesa 300 gr di meno dell’altro e poi hanno almeno 10kg di pancia da portare a spasso.
Ecco, oggi io non sono poi così diverso.
E’ stato calcolato che per un podista amatore medio, un chilo di peso in più significa un ritardo di circa 4 minuti al traguardo della maratona.
Io di chili extra ne ho quasi quattro, significa un bel quarto d’ora secco da aggiungere al mio tempo potenziale.
Quindi da domani (che fortunatamente è il primo giorno di luglio) si cambia vita.
Non voglio mangiare di meno, ma mangiare meglio.
Devo riorganizzare un po’ le mie abitudini alimentari.
Arricchire la colazione di proteine ed eliminare la brioche (vorrà dire che al bar leggerò il quotidiano sorseggiando un caffé).
Fare un pasto più completo (non la solita insalata) ed evitare troppi carboidrati la sera.
Devo mangiare un po’ di più nei giorni di allenamento e un po’ di meno in quelli di riposo.
Proverò ancora per qualche settimana, e poi deciderò se parlare con un nutrizionista che mi possa indirizzare meglio.
Avanti così, che novembre si avvicina…
Post Scriptum:
La sapete la differenza tra un podista agli inizi e uno navigato?
Il primo corre per perdere peso, il secondo perde peso per correre…