Sono più che altro sensazioni confuse, quelle che mi restano dentro dopo aver passato qualche giorno con i miei figli.
Ci vediamo raramente, complice la distanza e gli impegni di lavoro di entrambi, ma quando capita che riusciamo a passare del tempo assieme, sono sempre felice.
Eppure c’è un retro pensiero che era sempre presente in questi ultimi giorni di vacanza con mio figlio. Ogni cosa che facevo o dicevo, ogni mio atteggiamento nei suoi confronti veniva immediatamente paragonato a come mio padre si comportava con me.
Alla fin fine penso che sia piuttosto normale.
Esistono solo un padre ed una madre. Il nostro rapporto con loro è l’unico metro di paragone.
Però credevo di essermi riuscito ad allontanare dall’ombra ingombrante del rapporto con mio padre, invece eccolo presente in ogni istante.
Per mia madre è diverso. Forse se fossi una donna proverei sensazioni simili a quelle che provo ora. O forse la figura di mio padre, reso un gigante dal racconto di mia madre, occupava un ruolo di spicco.
Comunque, nonostante abbia da tempo raggiunto l’età adulta ed abbia percorso diversi lustri lontano dall’influenza dei genitori, mi scopro ancora adesso a misurarmi su di loro.
E a valutare se sono un buon padre non da quello che i miei figli dicono di me, ma da come io-bambino avrei reagito ai comportamenti di me-adulto.