Sulla corsa

Un libro che sono stato in dubbio se comprare o meno, invece Mauro Covacich e il suo Sulla corsa mi hanno conquistato

Ammetto di aver raggiunto un certo grado di saturazione e di non voler più leggere libri che parlano della corsa.
Non dico i manuali, che avevo letto imparando un sacco di cose nella fase iniziale del mio amore per il running e avevo presto abbandonato, ma libri che parlano di corridori e di corse in generale.

Così, quando ho scoperto che Mauro Covacich aveva scritto un nuovo libro e proprio sulla corsa… beh ammetto che non ero stato particolarmente interessato.

Mi piace come scrive Covacich. Il suo romanzo A perdifiato è, tra i romanzi che parlano di atletica, uno dei miei preferiti.
Gioca anche il fatto, totalmente irrazionale, che lo sento vicino, vuoi per età vuoi perché è nato e cresciuto a Trieste come me, vuoi per la passione smisurata per l’atletica.

Insomma, sono andato in libreria e ho comperato questo suo Sulla corsa, che fin dal titolo rivela di cosa tratta: una raccolta di riflessioni e ricordi incentrati sulle esperienze personali dell’autore.

Sulla corsa Mauro Covacich

Inizia dall’inizio, cioè dal momento in cui Covacich ha scoperto cosa significava correre. Per lui è avvenuto in giovanissima età, 11 anni, e direttamente in una gara organizzata dal dopolavoro del padre.

Nei capitoli seguenti assistiamo al crescendo che tutti i runners ben conoscono. La voglia di raggiungere la maratona, la voglia di misurarsi e di migliorare il proprio personal best, quell’isolamento (quasi autistico) nei confronti del mondo normale, del mondo che non corre.

Covacich è un giornalista e quindi gli capitano incontri che in molti sognano: i grandi nomi dell’atletica, gli altopiani africani, la Grande Mela.

Leggevo con piacere i vari capitoletti e intanto mi interrogavo su dove andava a parare. Su come sarebbe terminata la parabola della passione.
C’erano state delle avvisaglie, sparse qui e là, che la storia di Mauro corridore doveva avere un epilogo mesto. Infatto ecco puntuale la visita medico sportiva e il mancato rinnovo del certificato: uno dei mostri che chi corre teme di più.

Ma come in tutte le storie che funzionano, il giro di boa rappresentato da questa apparente sconfitta rende il racconto più intenso, più umano.

Non vi rivelo il finale, anche se non si tratta di un giallo è sempre bello navigare da soli tra le ultime pagine dei libri. Dico solo che sono stati 15 euro spesi davvero bene.

Un libro che a mio avviso offre una visione completa e matura della passione per il correre. Ottimo sia per gli agonisti che per i joggers da par mio.

Quindi, dato il tema, correte a comprarlo in libreria.

Sulla corsa
Mauro Covacich
La nave di Teseo, collana Le Onde
159 pagg / 15,00 euro

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