Quelli che…

Ieri sera sono andato all’Old Fox Pub ad un aperitivo solidale per tutte le staffette che il 7 aprile correranno la Milano Marathon con Emergency.

Nell’occasione ho incontrato il Capitano (maiuscola d’obbligo) della mia squadra, i Larocks’n’Run, che mi ha consegnato un piccolo opuscolo con la storia di questo team.
Prima partecipazione alla Milano Relay Marathon, anno 2013, la famiglia Larroux (padre e tre figli) forma una staffetta per Emergency e sceglie di storpiare il proprio nome in Larocks’n’Run perché quella gara è soprattutto divertimento (Rock’n’Roll baby!).

Nei successivi cinque anni la formazione cambia, con il variare della disponibilità di parenti e amici, ma il nome e la voglia di divertirsi resta.
Tra un paio di settimane ci schieremo sulla linea di partenza per la settima volta.
Come ogni anno ci sarà una caratterizzazione speciale, il 2019 sarà la sigla B.P.C. (Bonnie Prince Charlie, eroe scozzese), in onore dell’amico Jammie, rugbista e scozzese, che avrebbe dovuto correre la prima frazione ma che si è infortunato e mi ha quindi ceduto il posto nella famiglia.

Kiltrun

Perché vi racconto tutto questo?

In effetti ho riflettuto dopo che l’amico Alessandro in un commento al mio precedente post, si era chiesto se io fossi un runner (visto che indulgevo alla pigrizia e faticavo ad uscire a correre).

Probabilmente Alessandro ha ragione, non sono un runner.

Ma chi sono i runners?

Parafrasando i grandi Enzo Jannacci & Beppe Viola, autori di Quelli che…
Chi sono tutti quegli altri che, come me, si divertono correndo e non corrono se non si divertono?

Quelli che…

… corrono un’oretta al parco di domenica, ma solo se è bello
… corrono agganciati al guinzaglio del loro cane
… corrono e poi dicono orgogliosi che andavano a 6 all’ora (km non minuti!)
… corrono con un bimbo a fianco su una bici con le rotelle
… corrono lenti tra un ristoro e l’altro
… corrono con le superga e i leggins colorati, saltellando sulla punta dei piedi
… corrono solo con gli amici per andare a mangiare la pizza assieme
… corrono per dimagrire, magari con il kway che li fa schiattare
… corrono ogni giorno, e ogni giorno sono un po’ più lenti
… corrono con le cuffie gigantesche, agitando la testa a ritmo di musica, con degli occhiali a specchio e la fascia tergisudore
… corrono la maratona del paese, anche se è solo di 5 chilometri
… corrono la corsa dei single, la corsa dei babbi natale, la corsa con il cane, basta che non sia una gara vera
… corrono per far fiato e suonare la tromba
… corrono per infilare di nuovo quei jeans che amano tanto

L’elenco è lunghissimo (aggiungete voi qualche categoria).

Io mi sento più vicino a questi che a quelli che si allenano e mentre si cambiano nello spogliatoio prima della doccia commentano il “lavoro” che hanno appena fatto.

Non sarò un runner, forse non lo sono mai stato, ma ho ancora voglia di stare assieme agli amici e se per farlo devo correre la Milano Marathon, allora ben venga.
Appuntamento a Milano il 7 aprile (se volete Emergency cerca ancora staffettisti).

Evviva il Bonnie Prince Charlie!

Quando il runner va in vacanza

Agosto è alle porte, ma già da Luglio i primi vacanzieri sono partiti per le spiagge o la montagna.
Anche noi runner, come tutti, abbiamo accuratamente pianificato le nostre ferie estive… ecco tutto quello che dovreste sapere su un runner in vacanza ma che nessuno vi ha mai svelato.

[DISCLAIMER: taggate pure i vostri amici che corrono, ma non i loro partner… declino ogni responsabilità per vacanze finite in tragedia!]

La pianificazione
Inverno, in un pomeriggio piovoso e scuro di una qualsiasi domenica, il runner ancora in rush di endorfine per la gara della mattina, accenna alla moglie “Ma quest’estate che facciamo?”
Da lì inizia una ricerca parallela su Google…
LEI: digita “mare palme resort spa
LUI: digita “gare corsa agosto
LEI: “Hai visto come va di moda il Portogallo quest’anno?”
LUI: “Tutti dicono che Riga è una capitale tutta da scoprire”

La conversazione procede su questo tono, mentre parallelamente si affinano le ricerche:
LEI: “Riga, intendi la capitale della Lettonia?” (e digita “temperatura mar Baltico agosto“)
LUI: “Portogallo? Ma dove?” (e digita “maratona di Lisbona, altre maratone Portogallo“)
Alla fine della giornata, stremati, decidono di rimandare la ricerca alle pause caffé in ufficio, lontano da occhi indiscreti.
Finiranno per tornare (per il terzo anno di fila) in Versilia, dove lui andrà a correre in tutte le serali della Toscana e lei rinnoverà l’amicizia con il bagnino dello stabilimento.

Le valige
Argomento delicato.
Lui mostra orgoglioso il suo zaino minimal dove tiene una canotta, un pantaloncino e le scarpe A1 superleggere e super performanti.
Allo sguardo cupo della compagna risponderà “Tutto il resto lo porto addosso: gps al polso, scarpe A3 ai piedi, occhiali in testa”

Ma al momento di caricare il bagaglio apparirà una misteriosa sacca gigantesca con dentro: cardio frequenzimetro, cappellino per il sole, scarpe nuove da provare comperate con i saldi di Luglio, dieci confezioni di sali post allenamento per il reintegro del magnesio, dieci confezioni di sali pre allenamento per combattere la stanchezza da calore, FiveFingers (“perché se non le provo sulla spiaggia, quando mi capiterà di farlo?“), scarpe chiodate (“perché lo scorso anno c’era il meeting della Amatori Stanchi e quello sbruffone del Rossi mi aveva battuto sul 5000 in pista“), completino super tecnico a compressione graduata ma traspirazione garantita… ecc ecc ecc…

Il sopralluogo
Ogni vacanza che si rispetti, inizia con il sopralluogo.
Quando sei già stato in quel posto, serve a verificare cosa sia cambiato da un anno all’altro. Ma se è la prima volta… allora è fondamentale cercare i punti cardinali.
LUI: “Hai visto c’è una gelateria che sembra buona” (ed intanto pensa “figata, il campo sportivo è a due chilometri, mi riscaldo andandoci e taaac pronto per le ripetute”)
LEI: “Dobbiamo andare a provare quel ristorante di pesce, c’è la fila davanti” (ed intanto pensa “hai visto che spa all’angolo? Mentre lui si fa il lungo ci infilo un trattamento completo”)
LUI: “Dev’esserci una spiaggia meno affollata appena fuori dal paese” (ed intanto pensa “e la strada è in salita così anche per quello sono a posto”)
LEI: “Hai visto che c’è un negozio di scarpe da corsa” (ed aggiunge tra sè e sè “proprio tra la boutique e il negozi di sandali”)

La giornata tipo
Va da sè che al mattino ci si sveglia presto e si va a correre (“con il fresco è tutta un’altra cosa“), al ritorno ci si spoglia sul bagnasciuga e bagnetto veloce in pantaloncini e fascia per il sudore (non so perché ma la si dimentica sempre). Poi si torna a casa con le scarpe e le calze in mano, pronti alla doccia e alla colazione.
La compagna, troppo comprensiva, ti ha aspettato per il caffé, ma tu ti scofani un paio di tetrapak di succo d’arancia, una confezione da 500 gr di yogurt al limone, un paio di pesche e finisci con biscotti e marmellata (“perché verso la fine ho avuto un calo di zuccheri“).

Poi si scende in spiaggia, ma il runner non ha pace.
Non può stare fermo sulla sdraio a fare il sudoku o leggersi il kindle.
Deve provare a fare snorkeling, la partita di beach volley, il torneo di bocce e quello di scopone scientifico.
A pranzo insalata veloce e poi un “giretto” sul pedalò che ogni volta lei si raccomanda di portare il passaporto che in Corsica la gendarmerie non scherza mica…
Finalmente a casa, due spaghetti veloci e poi via in bicicletta per un gelatino in centro, non trascurando di fare a gara con il figlio sedicenne della coppia di vicini sotto lo sguardo di commiserazione degli adulti presenti.

Sport e abbronzatura
Sport e abbronzatura non sempre vanno d’accordo: ecco alcuni esempi di sportivi…

Commenti post-vacanza
Quando si torna in ufficio a vacanza finita…
LUI: Il runner ostenta orgoglioso l’abbronzatura a righe.
Dal basso in alto: segno del calzino, segno del ciclista (“che devo farci, se corro più di 10km le cosce prendono fuoco“), segno del pantaloncino corto (“Non vorrai mica che corra in canotta e ciclista“), segno della canotta e segno della fascia del cardio, segno degli occhiali da sole e della bandana…
Ai colleghi racconta “Sì, un bel posto, ma pieno di gente indiavolata. Però alla strapaesana ho fatto secondo di categoria” e agli sguardi spazientiti degli astanti chiosa “mi hanno anche premiato con un salame ed una bottiglia di vino“.

LEI: Si pavoneggia in un vestito bianco senza spalle che ne evidenzia l’abbronzatura.
E ai commenti entusiasti delle colleghe risponde “Lasciamo perdere, avrò preso almeno due chili. D’altronde con quel maniaco di mio marito si mangiava sempre