Un’esperienza comune, quando si cammina in mezzo alla Natura, è notare l’apparente contrasto tra quanto questa sia forte (le montagne, il temporale, il mare e via dicendo) e quanto al tempo stesso sia fragile.
Basta veramente poco per provocare piccoli danni cui Madre Natura porrà rimedio in decenni di lavoro.
Se lasciamo il torsolo di una mela (“la mangeranno le formiche”) ci vorranno da 15 a 90 giorni prima che venga consumato.
Se invece lasciamo un fazzolettino di carta (4 settimane), una lattina di coca (dai 20 ai 100 anni), un sacchettino di plastica (dai 100 ai 1.000 anni) o, peggio, una bottiglietta (oltre 1.000 anni e non verrà mai distrutta completamente) stiamo condannando nostra madre ai lavori forzati.
Insomma dovremmo fare attenzione a quello che ci cade dalle tasche.
Devo dire che in questi ultimi anni, la coscienza ecologista si è risvegliata e noto che è sempre più raro trovare le tracce del passaggio di altri escursionisti.
Insieme alla buona notizia, però, devo dire che la quantità di immondizia aumenta con il diminuire della difficoltà della meta: i luoghi facilmente raggiungibili sono più sporchi di quelli che comportano lunghe marce.
Da un lato è dovuto al maggior numero di “turisti” presenti, dall’altro – ahimé – dalla minor consapevolezza di questi “escursionisti della domenica” rispetto a chi è abituato ad andar per monti.
Dobbiamo fare uno sforzo costante per promuovere una cultura di rispetto e conoscenza dell’ambiente alpino.
Un’altra sana abitudine che inizio a riscontrare è quella di raccogliere i rifiuti degli altri. Sempre più spesso noto persone che mettono in tasca l’involucro di una barretta o infilano nello zaino una palla di stagnola che avvolgeva una cioccolata.
Si dice che l’unico segno che dovremmo lasciare del nostro passaggio sia la nostra ombra.
Ecco, forse questo è esagerato, ma se facessimo tutti un po’ più di attenzione e pensassimo a quanto tempo sia necessario per far ricrescere il ramo che abbiamo spezzato per gioco, o a ripristinare il corso del torrente che abbiamo riempito di pietre per creare una pozza in cui refrigerare le lattine di birra, magari ne gioveremmo tutti.
Specialmente i nostri figli e i nostri nipoti che si troveranno in eredità un mondo bello come quello che anche noi abbiamo ereditato da chi ci ha preceduto.
La prossima volta che percorrerete un bosco o salirete un colle, provate ad alleggerire il passo. Ci vuole davvero poco…