C’è tutto un mondo

Il mondo del pensiero non è alternativo al mondo reale, ma a questo dona una vividezza tutta particolare: prendete del tempo per la speculazione

speculazione

Le mie giornate, come quelle di tutti, sono piene di cose da fare.
Doveri e piaceri.
E poi quel giusto mix di doveri che però ti riempie di soddisfazione portare a termine.

Fare, fare, fare. Viviamo soffocati da compiti pratici, da cose concrete. E ci dimentichiamo che dietro al mondo materiale c’è quello del pensiero, della speculazione.

Speculazione. Parola bellissima se applicata alle scienze umanistiche e non a quelle economiche.
Viene dal latino “speculari”, osservare. La stessa radice di “speculum”, specchio. Ma mentre lo specchio rimanda all’osservazione della propria immagine, la speculazione umanistica volge lo sguardo al mondo esterno.
Per speculazione si intende il processo intellettivo che dal particolare cerca di dedurre il generale; dai fatti, la regola; dalle azioni, le motivazioni.

speculazione

Agire senza riflettere funziona molto bene in situazioni di emergenza, ma nel restante 99% della nostra vita è una scelta miope.

Fare qualcosa perché si è scelto di farla dopo attenta valutazione, regala all’azione una profondità ed una prospettiva.

Profondità perché ogni azione compiuta consapevolmente sarà fatta meglio, più efficacemente e con maggiori riscontri e ricadute pratiche.

Prospettiva perché un’azione deliberata punta in una direzione precisa, fa parte di un progetto, ed ha effetti che durano nel tempo.

Osservare e comprendere il mondo che ci circonda richiede occhi curiosi e mente aperta, obbiettività intellettuale. E – come per ogni altro campo umano – tanto allenamento.
Se poi si inserisce se stessi nel quadro che si osserva, presupposto fondamentale per prendere una decisione, diventa ancor più difficile essere obbiettivi.

Ma sono convinto che sia importante per continuare a crescere.

Personalmente trovo molto utile un esercizio che ho iniziato a fare quasi per caso. Tanto tempo fa, ero ancora un ragazzino, mi era stato chiesto il motivo di una mia azione e la domanda mi aveva spiazzato lasciandomi nel cuore un profondo senso di disagio e facendomi promettere che non sarebbe più capitato.

Da allora sono sempre pronto ad argomentare ad alta voce, punto per punto, ogni mio comportamento. E questa abitudine mi obbliga a porre attenzione su quello che faccio e a ragionare su esso.

Ma non è ancora questo il beneficio maggiore della speculazione.
Il vero premio che deriva dalla costante tensione verso la comprensione di ciò che accade intorno a noi è la maggior vividezza che assume il mondo.

Quindi prendetevi del tempo per questo esercizio.
Seduti sul divano, con la televisione spenta e magari un libro abbandonato in grembo.
Oppure rallentando il passo nel bosco e seguendo le spire del volo di un falco.

Rallentate e lasciate la mente vagare…

Ascolta “C'è tutto un mondo” su Spreaker.

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