Il crinale

Affannarci a ricercare la felicità è il primo modo per mancare l’obbiettivo. Non esiste una ricetta, ma ci sono momenti che possono aiutare…

crinale

Mentre vagavo su una serie di crestine, lo sguardo che si perdeva lontano mentre sia a sinistra che a destra si aprivano due ampie valli, mi interrogavo sul senso della felicità. E sul senso della sua ricerca…

Ci era voluto davvero poco per raggiungere la serenità. Mi era bastato liberarmi della pigrizia che mi tratteneva a casa, salire qualche centinaio di metri di quota, ed eccomi lì sul crinale, a godermi quegli attimi perfetti.

Il crinale rappresenta la separazione di due valli. Poterci passeggiare sopra ti fa sentire in equilibrio tra queste due realtà.

Capita a molti di doversi bilanciare tra due mondi, vicini eppure non comunicanti. Anche in quel caso si cammina sul crinale, prestando attenzione ad entrambe le realtà e facendo attenzione a non scivolare in una perdendo contatto con l’altra.

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Sono convinto che la felicità sia irraggiungibile.
E’ fatta di attimi, di fiammate. Non è qualcosa che si può perseguire e conquistare per sempre.

Noi dovremmo puntare alla serenità, che è il vivere in equilibrio, pur attraversando momenti di difficoltà e di dolore, così come momenti di esaltazione e di felicità.

Farlo non è poi così difficile. E’ uno stato che dipende da noi; da come noi accettiamo le cose che succedono, senza farci turbare troppo.
Non significa essere indifferenti a tutto, anzi sono convinto che l’empatia con le altre creature e il vivere pienamente il momento, siano delle componenti essenziali della serenità.

Ma l’accettazione attiva di ciò che accade, spesso fa a pugni con la ricerca della felicità. Desiderare di perpetuare l’attimo perfetto, sforzarsi di cercare lo straordinario, fa sì che dimentichiamo la bellezza di ciò che stiamo vivendo.

Tornando alla mia gita: avevo fatto fatica ad abbandonare la mia comfort zone. Il giro non mi sembrava così promettente. In più avrei voluto non essere solo quel giorno. Ma sono partito lo stesso e sono stato premiato.

Adesso conservo (e scrivendone qui, condivido con voi) quella sensazione di appagamento in modo da usarla per altre mattinate pigre.

PS ho scritto tempo fa un post su questo tema, se hai voglia puoi trovarlo qui: La serenità è un lavoro

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